La Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione forma nella Chiesa una congregazione di religiosi laici e religiosi sacerdoti che vivono al servizio dei più bisognosi in castità, povertà e obbedienza. Il suo fondatore è il beato Luis María Monti, che nacque e visse in Italia e lì diede vita all'Istituto che è presente in 21 paesi.
Nelle Congregazioni religiose miste (sacerdoti e fratelli), c'è la vocazione del Fratello e quella del Sacerdote. Se c'è un segreto per essere felici come Fratello, sia laico o sacerdote, una delle chiavi è sentirsi pienamente identificati con questa vocazione, essere felici e costruire questa vocazione, perché la vocazione è un'esperienza quotidiana, è una chiamata permanente.
I Figli dell'Immacolata Concezione (Concezioniste) che hanno ricevuto il nome, la regola e l'abito religioso di padre Luigi Monti nel corso di una fondazione faticosa e contestata, ritengono pienamente attuali i valori spirituali che, attraverso un'esclusiva scelta di fede, li hanno guidati e sostenne il Beato Luigi Monti per tutta la sua vita. Infatti, proprio come un uomo totalmente consacrato a Dio con i voti di povertà, castità e obbedienza, vissuto esemplarmente durante un'esistenza segnata da fatiche e contrattempi, riconoscono l'ambito animatore della sua opera, che aveva come obiettivo l'espansione del Regno dei Dio attraverso l’esercizio della carità attiva.
Da lui, con l'esempio di un ininterrotto dialogo interiore con Cristo e con la Vergine Madre, ricevono ancora oggi l'esortazione a vivere e praticare l'autentica carità di Cristo, che, ben diversa da una carità generica e distaccata, pone il religioso consacrato a la messa a disposizione dell'uomo con tutte le sue energie, per testimoniargli, soprattutto nel momento della prova, una presenza fraterna di chiara origine evangelica.
Pertanto, sotto la rinnovata spinta del nostro tempo, che opera intensamente anche in campo ecclesiale, sentono il bisogno di custodire e condividere con gli altri il dono che padre Monti, come uomo di Dio, ha ricevuto da lui e trasmesso ai fratelli nel regola della congregazione: il dono di vivere una forma particolare di consacrazione religiosa che, fondata sui comuni fondamenti dell'amore a Dio e al prossimo mediante la professione dei consigli evangelici, contribuisce a testimoniare, con il proprio spirito e il proprio volto, la molteplicità di fecondità che anima la vita della Chiesa.
Per glorificare Dio e l'Immacolata Concezione con un'opera di concreto amore per gli altri, padre Monti diede vita ad una famiglia religiosa per la cura degli infermi e l'educazione dei giovani, che la Santa Sede, per autorità di Pio IX e riconosciuta dalla i suoi immediati successori, dandogli così l'opportunità di sentirsi, pur con umiltà, partecipe della missione salvifica della Chiesa.
In essa le persone religiose godono di uguali diritti e doveri e la Regola li unisce tutti sotto il nome di “fratelli”, senza tener conto delle funzioni e delle qualità che li contraddistinguono. Guidati da questo spirito di fraternità totale tanto caro al loro Fondatore, i suoi figli, nella varietà dei loro compiti, hanno l'obbligo di superare una valutazione puramente umana della loro posizione nella congregazione, per sentirsi uniti come comunità di uomini ugualmente responsabili nella il loro abbandono a Cristo presente nel fratello che soffre o ha bisogno di aiuto.
Anche l'autorità, esercitata dal Beato Fondatore con grande paternità, ha ricevuto da lui, secondo l'esortazione del Vangelo, un orientamento di generoso servizio al prossimo, che senza perdere il suo valore decisivo nelle decisioni relative all'obbedienza religiosa porta a ricercare la collaborazione . e il consiglio dei frati come mezzo più efficace per raggiungere il bene comune.
Nella regola e nelle tradizioni della sua Congregazione, padre Monti rifletteva l'apprezzamento che coltivava per la vita comunitaria, scandita dai momenti di incontro dei fratelli tra loro, nell'azione liturgica e nella preghiera, nel lavoro, nella mensa e nel tempo libero .
Giudicava l'osservanza comunitaria, nei suoi punti più rilevanti, uno strumento indispensabile per rafforzare l'unità della famiglia religiosa, ma soprattutto una garanzia della presenza di Cristo tra i fratelli riuniti nel suo nome.
A partire dalla consacrazione religiosa così come va vissuta nella pratica dei voti, padre Monti ha lasciato ai suoi figli uno spirito di pietà che si nutre della vita sacramentale e liturgica della Chiesa e che trova la propria fisionomia nell'amore filiale Madre Immacolata, proposta come modello di vita evangelica e invocata per la sua maternità spirituale.
Tra le virtù da lui raccomandate spicca la carità, bene che deve essere largamente coltivato tra i fratelli per poterlo poi condividere abbondantemente con gli altri, ma anche il beato Monti ha sentito intensamente e ha evidenziato nella regola il valore ascetico dei consacrati verginità e la pratica della povertà volontaria che richiede l'abbandono totale nelle mani di Dio con l'obbedienza religiosa.